venerdì 18 settembre 2009

ll sensazionale Guy Moll

Quali sono stati i piloti sensazionali che hanno corso nei GP? Ognuno di noi, probabilmente, ha la sua risposta. Nel personalissimo elenco dei piloti sensazionali di Enzo Ferrari compare un certo Guy Moll, driver degli anni ‘30.
Anzi, a dire il vero, Ferrari riteneva Guy Moll il primo dei piloti sensazionali ad aver corso per lui.
Ferrari accostava Moll a Nuvolari (“per il medesimo spirito aggressivo, la disinvoltura di guida, la determinazione nell’affrontare il rischio”) e, soprattutto, a Villeneuve (in un parallelo tra epoche diverse).
Gilles e Guy: i due piloti della storia capaci di arrivare alla fantascienza dell’automobilismo, per dirla con un’espressione dello stesso Ferrari.
Ferrari era rimasto colpito da un episodio accaduto alla corsa del Montenero quando Moll era impegnato nell’inseguimento di Varzi. Ferrari era intenzionato a smorzare quell’inseguimento, ad indicare prudenza a Moll. Ma proprio nell’istante in cui esibiva il segnale, Moll entrava in testacoda. Mentre piroettava su se stesso, l’algerino ebbe la lucidità non solo di controllare l’auto per rimetterla in carreggiata, ma pure di indicare a Ferrari che aveva capito il suo segnale.
Moll era un algerino, figlio di madre spagnola e padre francese, trasferitosi in Algeria.
Chi, per primo, intravide in Moll il talento per diventare un grande delle corse da GP, fu Lehoux.
Il primo assaggio del mondo delle corse, Moll lo ebbe nel 1930 quando a vent’anni partecipò ad una gara sport nell’ambito del GP di Orano, in Algeria.
Con la sua Lorraine-Dietrich si piazzò al 4° posto della sua categoria.
Nel 1931 corse la sei ore di Tunisi. Moll si dimostrò un pilota notevole: corse ad alto livello a Orano e a Casablanca nel ’32.
A questo punto, Lehoux ritenne che fosse pronto al grande salto e lo fece debuttare in Europa.
Il Gp di Marsiglia del 1932 vide Moll, a bordo della sua Bugatti T51, cogliere il 3° posto dietro a gente come Sommer e Nuvolari.
La prima grande impresa dell’algerino arrivò però al cittadino di Pau. La corsa andò in scena a Febbraio. Si corse sulla neve, condizione del tutto inedita per un algerino alle prime armi in Europa.
Moll, però, colse un ottimo secondo posto.
Degna di nota anche la prestazione di Moll a Monza nel ’33, che però venne messa in ombra dalla tragedia del GP di Monza (le morti di Campari, Borzacchini e Czaykowski).
Al mattino era andato in scena il GP d’Italia sul circuito completo. Al pomeriggio, il Gp di Monza in tre batterie con finale sul circuito corto.
Moll arrivò secondo con un risultato di rilievo nella prima batteria, nella quale conquistò il miglior giro alla spaventosa media di 196, 34 Km/h (bisogna considerare che nessuno degli altri aveva superato la media di 186 Km/h).
Nel 1934 venne ingaggiato dalla Scuderia Ferrari.
Non è chiaro se fu solo il talento a valere a Moll la chiamata di Ferrari, o se incise il fatto che Guy aveva acquistato un’alfa P3 per il ’34. L’Alfa, infatti, aveva ceduto il suo materiale a Ferrari e, forse, per evitare che un privato corresse con una sua vettura, aveva imposto a Ferrari l’ingaggio di Moll.

Qualunque fosse il motivo dell'ingaggio dell'algerino, la squadra Ferrari del ’34 era un dream team: Varzi, Chiron, Trossi e Moll.
La stagione si aprì per Moll con la vittoria di Monaco.
Il successo arrivò grazie ad un errore di Chiron, idolo locale, che sbagliò mentre si trovava in testa, all’ultimo giro.
Moll vinse, con spudorata ferocia, profittando dell’errore di Chiron.
Poi, arrivò Tripoli, l’appuntamento più "mondano".
A Tripoli, grazie all’abbinamento del GP con una lotteria, venne realizzato un circuito avanzatissimo da un punto di vista tecnologico. Davanti agli enormi box, era presente una monumentale tribuna coperta da 12000 spettatori. Un’altissima torre di segnalazione. Un semaforo per lo start, persine cellule fotoelettriche per il cronometraggio.
Il tracciato di
Tripoli (Mellaha), che sorgeva vicino ad un lago salato, prevedeva tutte curve ad ampio raggio meno una.

Sul tracciato della Mellaha, andò in scena il duello Varzi - Moll. L’algerino, a dire il vero, era stato “invitato” con una segnalazione dal box a lasciar perdere l’inseguimento a Varzi, ma aveva deciso di non seguire quell’indicazione. Passando davanti al box abbassava la testa e continuava a tirare. Finirà secondo dopo un duello tiratissimo con Varzi. La vera contesa, per certi versi, iniziò fuori dalla pista.
Moll accusò Varzi di scorrettezza, la stampa francese e quella italiana entrarono nella polemica, ovviamente ciascuna a sostegno del suo “paladino”.
I francesi con Moll (suo padre era francese), gli italiani, ovviamente, con Varzi.
Dalla Francia, punzecchiavano Ferrari e i suoi team order. Dall’Italia, le riviste specializzate ricordavano che Moll certi risultati li doveva alla squadra.
Moll pagò questa polemica: non corse né la Targa Florio, né a Casablanca.
Intanto, però, Moll era chiamato ai collaudi della P3 versione aerodinamica, progettata per l’Avus, ed è all’Avus che Guy mise in scena un’altra delle sue imprese.
Nel 1934 le case tedesche (Mercedes e Auto Union) stavano lavorando per debuttare nei GP. Per l'Avus, però, nessuna delle due era ancora pronta a schierare una vettura rispettosa della Formula Internazionale (la quale poneva un limite al peso massimo).
Gli organizzatori della corsa dell'Avus, per consentire alle case tedesche di essere presenti, decisero di levare la formula internazionale. Mercedes però, dopo le prove, decise di rinviare il suo debutto. Auto Union, invece, schierò le sue auto (guidate da Stuck, Leiningen e Momberger) nella gara. La Scuderia, invece, metteva in pista l'Alfa P3 speciale, che Moll aveva collaudato. La prima guida della Ferrari era Varzi e a lui spettava la scelta tra l'Alfa normale e quella specificamente studiata per l'AVUS.
Varzi provò la versione aerodinamica e ne restò impressionato in negativo. La vettura, infatti, presentaa delle strane vibrazioni che Varzi trovava fastidiose. Moll, invece, si trovava a suo agio con quell'auto. Le vibrazioni non lo spaventavano. La vettura speciale, quindi, venne condotta nel GP dall'algerino. Sotto la pioggia, Moll vinse. Varzi fu secondo.
Un'altra epica impresa di Moll, nel 1934, fu la gara del GP di Francia, a Monthlery.
La gara che si svolgeva su un particolarissimo e lungo circuito (12,5 km) era considerato l'appuntamento di maggior prestigio. Si trattava di una corsa dal valore enorme, considerata un pò come un campionato in gara unica.
è in questa corsa che fecero il loro debutto le nuove auto di Mercedes e Auto Union.
Fece il suo rientro nelle corse da GP anche il grande Caracciola: con grandi problemi ad una gamba, ma ancora velocissimo in auto. Il team Mercedes, oltra a Caracciola, era composto da Fagioli e von Brauchitsch
La presenza di simili avversari rese la vittoria di Chiron in questo GP di Francia, del 1934, estremamente importante.
Per questo, la gara merita un approfondimento. Anzitutto, un breve cenno alla conformazione del tracciato. Il circuito di Linas-Montlhèry è, o meglio era, particolare: esso era formato da un anello per la velocità, con un’estensione sulle strade circostanti. Si tratta, cioè di un ovale esteso.
La corsa vide le prodigiose vetture tedesche stroncate da problemi di affidabilità. Fu il giorno del capolavoro di Chiron. Ma anche Moll non fu da meno. L'Algerino era convocato per il Gp solo come riserva e infatti rimase al box a guardare i colleghi sfrecciare sul tracciato francese. O meglio, rimase a fare lo spettatore finchè Trossi non rientrò al box con l'auto in panne, priva della prima e terza marcia. Moll chiese di poter subentrare a Trossi. Venne accontentato e con una rimonta incredibile si collocò terzo nell'ordine di arrivo finale. Dopo i successi di Monaco e dell'AVUS e la grande prova di Tripoli, questa è forse la conferma definitiva della grandezza di Moll. La stampa francese parlò di ordini di rallentare partiti dal box Ferrari all'indirizzo di Moll. Secondo i francesi, senza questi ordini Moll poteva arrivare secondo. Forse è un'esagerazione, però la corsa di Moll è stata incredibile.
Sul velocissimo tracciato di Reims (dove vince Chiron), Moll ottenne un ottimo secondo posto. I tedeschi erano assenti, impegnati a lavorare sull'affidabilità delle proprie monoposto.
La Coppa Ciano del '34 fu un'altra corsa che mise in luce la bravura di Moll. Spedito, dal sorteggio, in ultima fila, l'algerino rimontò fuorisamente. In un frangente fu addirittura davanti a Varzi, ma poi bucò e ritornò dietro all'italiano. Moll però si buttò all'inseguimento di Varzi e, mentre Ferrari gli esponeva l'ordine di rallentare, accadde l'episodio di fantascienza dell'automobilismo di cui vi abbiamo raccontato prima. Guy, mentre era in testa coda, indicava a Ferrari che aveva capito. Moll, quindi, chiuse secondo quella gara dietro a Varzi.
La vita del pilota sensazionale Moll si spezzò durante la coppa Acerbo del 1934 che si svolgeva sul tracciato di Pescara.
-Bernd508-