martedì 15 dicembre 2009

Ricardo Rodriguez

C'è stato un periodo nel quale le strade di Città del Messico, calato il tramonto e soprattutto se veniva giù acqua dal cielo, diventavano il regno di un maestro assoluto della guida, uno dei grandissimi nella storia dei piloti da Gran Premio.
Ricardo Rodriguez era un maestro della guida sul bagnato (specialità nella quale anche il fratello Pedro, grande con le vetture Sport, eccelleva). Il suo allievo, nelle nottate messicane, era un certo Jo Ramirez.
è lo stesso Jo a ricordare, nel suo libro "Un uomo da corsa" quelle spericolate corse per le strade della capitale. Racconta, Ramirez, delle lezioni di Ricardo, il quale, spiegava che sotto la pioggia occorre una guida delicata, costruita sulla sensibilità del corpo pronto a reagire ad ogni segnale della vettura, ma con dolcezza. La frenata, secondo Rodriguez, deve essere ritardata ma delicata. Ramirez ci assicura che a parole poteva sembrare semplice mettere in atto quello che diceva Rodriguez, ma nei fatti quello che faceva Ricardo con la sua macchina era impensabile, "fantascienza dell'automobilismo", per dirla con Enzo Ferrari, riprendendo una sua affermazione con la quale ebbe a commentare le gesta di Guy Moll.
Ricardo Rodriguez divenne famoso nel mondo delle corse in Sud America. Grazie a Chinetti, importatore Ferrari in America, entrò nell'orbita della Scuderia.
L'esordio nelle corse europee di Ricardo è datato 1961, ed avvenne in occasione del Gp d'Italia, a Monza.
Quell'anno si correva sulla temibile versione completa del circuito, che prevedeva la percorrenza delle sopraelevate. Ricardo, con la sua Ferrari 156, una vettura bellissima dal muso a forma di squalo, pur non avendo mai visto prima il circuito, concluse le qualifiche secondo, a pochissimo da von Trips, altro pilota Ferrari.
Si trattò di un risultato clamoroso: Ricardo non solo non aveva mai guidato a Monza, ma neppure aveva mai visto quel tracciato. Eppure, su un circuito tanto impegnativo stupì tutti, con un tempo ottimo e una guida sensazionale, tanto che, si racconta, gli altri piloti gli chiesero con quale marcia affrontasse le curve. 
La gara (nel corso della quale perse la vita von Trips) per Ricardo non fu all'altezza della qualifica: il pilota messicano fu costretto subito al ritiro per un guasto meccanico. 
Nel 1962 per Rodriguez arrivò un importante successo: quello nella Targa Florio, in equipaggio con Mairesse e Gendebien.
Il resto della stagione, però, si rivelò difficile per la Ferrari e, di riflesso, per Ricardo: quella fu stagione di lotte sindacali (che impedivano a Ferrari di partecipare alle corse, costringendolo addirittura a ritirare la squadra dopo Monza), ma anche dell'epurazione di tutto il gruppo dirigente che aveva contribuito al titolo del 1961. La Scuderia, da un anno con l'altro, cambiò radicalmente volto, trovandosi affidata ad un gruppo di tecnici giovani e con idee innovative (su tutti Forghieri), ma pur sempre inesperti. Nonostante questo, la Ferrari nel 1962 ottenne risultati importanti sia nella Targa Florio che nella 24 ore di Le Mans dove, a vincere, era stato l'equipaggio P. Hill - Gendebien con i Rodriguez (Ricardo e Pedro correvano insieme) a contendere loro la vittoria fino ad essere traditi da problemi tecnici sulla propria vettura.
Come abbiamo detto, nel 1962, l'attività sportiva della Ferrari subì delle interferenze a causa delle attività sindacali. Dopo Monza, i piloti Ferrari furono liberi di cercarsi un altro team con cui terminare la stagione. Ricardo firmò un contratto con Rob Walker (col quale meditava di accasarsi anche per il 1963) per guidare una Lotus nella corsa del Messico. Purtroppo la corsa messicana fu fatale a Ricardo che perse la vita.
Fu un momento molto duro per Jo Ramirez, suo amico che al momento della morte di Ricardo era a Modena (con un impiego in Maserati). Come dice Jo, nessuno era veramente preparato alla possibilità della morte di Ricardo nella famiglia Rodriguez. Ricardo era un talento, un predestinato e la sua morte rappresentò una grave perdita per la f1 e per il mondo delle corse del Messico.
-Bernd508-

Bibliografia:
-Jo Ramirez, un uomo da corsa

Nessun commento: