venerdì 26 ottobre 2012

Il motore Ilmor 265E e la "Auto Union tipo Lucca": l'unicum nelle corse

Un "unicum" come la corsa di cui è stato protagonista: stiamo parlando del motore ILMOR 265E, conosciuto anche come "Mercedes - Benz 500I", e della 500 Miglia di Indianapolis. 
Il motore ILMOR 265E, ossia il propulsore della Penske PC23 (vincitrice della 500 Miglia di Indianapolis del 1994) nacque dalla geniale mente di Mario Illien.

Come dicevamo, si trattò di un unicum come conseguenza di una "interferenza" tra ragioni tecniche e ragioni regolamentari: infatti, il regolamento tecnico della 500 miglia di Indianapolis
(sotto il controllo dell'USAC) presentava delle peculiarità rispetto a quello del campionato Cart. 

In particolare, per la 500 miglia, era possibile adottare motori di cilindrata e con pressione di sovralimentazione superiori, rispetto ai motori ammessi alla Cart, purché fossero rispettate alcune condizioni (in particolare, che il propulsore presentasse una distribuzione ad aste e bilancieri), secondo una discutibile relazione di equivalenza. 

Sfruttando questa discrasia tra regole, Illien poté dare vita al suo motore, nato specificamente per dominare la 500 miglia di Indianapolis: un vero e proprio mostro di 1000 cavalli. 

Il risultato della combinazione di questo straordinario propulsore e di una vettura (la PC23), dominatrice del campionato Cart, non poté che produrre (con il pilota Al Unser Jr al volante) un successo "a mani bassi" del team Penske nella "corsa più famosa del mondo", la 500 miglia di Indianapolis del 1994. 

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A proposito di unicum nelle corse, ossia di vetture nate specificamente per una gara, viene subito alla mente (anche se il concetto va un po' latamente esteso) la filosofia progettuale delle case tedesche nelle corse d'anteguerra che sui tracciati veloci portavano le loro auto in versione aerodinamica: una filosofia che sarebbe poi proseguita nella breve ma intensa esperienza della Mercedes negli anni '50.

A tal riguardo, colpisce la vettura c.d. "tipo Lucca" presentata dall'Auto Union alla corsa dell'Avusrennen nel 1935 (per intenderci, quella dell'esordio di Rosemeyer), con il suo cupolino chiuso (in alluminio).
Certo, la partecipazione della "tipo Lucca" all'Avusrennen non fu esattamente un unicum per quella stagione (con quella vettura Rosemeyer, nel 1935, ottenne il secondo posto all'Eifelrennen e la vittoria a Brno). Ma di certo quella vettura da corsa chiusa con il cupolino in alluminio, proprio per la sua peculiare forma, evoca una sorta di irripetibilità che trasla il concetto di "unicum" più sul piano della filosofia concettuale che non del mero dato statistico .. 

-Bernd508-

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