martedì 30 ottobre 2012

Il sogno della Life

L'idea di un motore 12W, a 3 bancate aveva affollato da sempre i sogni di Franco Rocchi.
I tentativi pioneristici di questo motore da competizione a tre bancate (che in qualche modo riprendevano l'architettura dei propulsori aeronautici "a stella"), Rocchi li aveva coltivati già in Ferrari. 
In effetti, nella storia dell'automobilismo sportivo, capita frequentemente di vedere concetti di derivazione aeronautica: esempio ne sia la Matra, sin dal primissimo modello (MS1, con il serbatio, i tubi dell'olio e dell'olio e dell'acqua integrati nel telaio), fino alla "640", progetto ambizioso per la 24 ore di Le Mans. 

Tornando a Rocchi, solamente negli anni '80, grazie ai finanziamenti dell'imprenditore Ernesto Vita, ebbe la possibilità di dar forma al suo sogno del 12W.
I vantaggi di questa soluzione, erano collegati alla maggior compattezza del motore rispetto ad un V12.
Per contraltare, l'architettura scelta da Rocchi poneva una serie di problemi tecnici di difficile soluzione che portarono ad un vero e proprio naufragio del progetto: in particolare, gravissimi erano i problemi dei cuscinetti della biella principale (il motore di Rocchi ne aveva tre, una principale e due secondarie).

Ma andiamo con ordine. Come detto, grazie al finanziamento di Vita, Rocchi poté realizzare il suo motore 12W, il "Life".
Nei progetti iniziali di Vita, questo motore sarebbe dovuto essere rivenduto a terzo. Ma un po' per l'assenza di compratori, un po' per passione, nel 1990, Vita decise di fare un passo ancora più lungo, e di creare un team, forgiandolo attorno all'originalissimo motore.
La base della vettura, fu derivata da un altro progetto ambizioso, caduto nel vuoto, quello della First, nel 1989.

La stagione '90 si rivelò però un disastro dietro l'altro per la Life, martoriata da continui problemi tecnici, nonostante una particolarissima collaborazione tecnica con la PIC, industria bellica sovietica in via di riconversione. 
Né la sorte mutò in meglio con il passaggio ai motori Judd, avvenuto a partire dal GP del Portogallo. 

Della Life rimane il fascino della scelta "all'italiana" dell'auto costruita "tutta in casa": una strada imboccata per passione, nonostante la sua evidente irrazionalità. 
-Bernd508-

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