giovedì 15 novembre 2012

Stirling Moss e Pescara

Il 18 agosto 1957, le leggendarie curve del circuito di Pescara, già protagoniste delle pagine della "coppa Acerbo", si erano colorate del classico english-racing-green.
Infatti, protagonista assoluta di giornata era stata la verde livrea della Vanwall, di Stirling Moss, per la prima storica vittoria di una vettura inglese in una corsa in Italia. 

Pescara era stata inserita nel calendario del mondiale di F1 1957 quasi a sorpresa, per "tappare" il buco lasciato dalla cancellazione di SPA. 

I venticinque chilometri del tracciato di Pescara erano un classico: già teatro, lo si è detto, della mitica "Coppa Acerbo" che aveva legato indissolubilmente il suo nome a quello di un asso dell'automobilismo come Bernd Rosemeyer, vincitore delle edizioni del 1936 e del 1937.

Al via, oltre a Stirling Moss, si schierava anche il Maestro, Juan Manuel Fangio, con la sua Maserati. Mancavano invece le Ferrari (assenti per protesta, contro la decisione del governo di cancellare le corse su strada, dopo la tragica Mille Miglia), salvo Musso con una vettura privata. Mancavano, quindi, Hawthorn e Collins.

Per meglio inquadrare il contesto storico di quel Gran Premio di Pescara, occorre ricordare che, proprio in quel periodo, alla fine degli anni '50, stava andando progressivamente affermandosi la scuola inglese: sia per quanto riguarda i piloti, che i team.
Nella Scuderia Ferrari, furono questi gli anni della lotta latente tra l'anima italiana (Musso, Castellotti) e quella inglese (Hawthorn, Collins).
La fotografia del periodo, è affidata a Tavoni, intervistato da Delli Carri per il suo splendido libro "Gli indisciplinati" che spesso abbiamo citato. E a tale opera rinviamo per gli opportuni approfondimenti, che in questa sede sarebbero un di più.

Torniamo a Pescara.
Al via, Musso aveva preso la leadership, ma dopo un paio di giri, subito Moss era andato in testa. Fangio terzo.
Al decimo passaggio, cedette il motore di Musso: olio in pista e carambola di Fangio, che poté comunque proseguire alle spalle di Moss, concludendo secondo. 
-Bernd508-

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