mercoledì 1 maggio 2013

L'Africa di "fuoco" di Rosemeyer


Da Montecarlo, dove aveva corso la prima gara della stagione 1936, Rosemeyer era tornato con un "vaso di fiori", così simile al trofeo del vincitore per la forma. 
Le cose erano andate così: Bernd era andato a sbattere al Massenet e si era staccato questo vaso, che ricordava un po' la coppa destinata al pilota vincitore della corsa.
Rosemeyer, con la sua ironia, l'aveva raccolto e se l'era portato al box come "premio di consolazione".
Dopo la sfortunata roulette di Montecarlo, Bernd era partito per le trasferte africane: Tripoli e Tunisi.
A Tripoli, Bernd concluse con il miglior tempo nelle prove, segnate dal grave incidente di Nuvolari (che avrebbe dovuto saltare la successiva gara, a Tunisi).
Dopo dodici giri, però, la gara di Bernd ebbe fine: motore a fuoco (spento, con la sabbia, dallo stesso Rosemeyer).
A proposito di quell'episodio, Rosemeyer ebbe a definirsi "pompiere onorario di Tripoli".

Anche Tunisi, raggiunta in auto da Bernd (con la compagnia del meccanico, Ludwig, e del compagno di squadra von Delius), sarebbe andata sulla falsa riga di Tripoli: ancora miglior tempo nelle prove, ancora una gara terminata anzitempo. 
In una corsa resa difficilissima dal forte vento (da cui venne tradito anche un asso come Varzi), Bernd accusò subito problemi di gestione delle gomme, per poi venire tradito (di nuovo) dal motore. 
-Bernd508-

Un video relativo a Monaco 1936.

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